L’Europeo visto da lontano
Ucraina-Svezia

[Bonus track, cronache anticipate di Luca aka Wu Ming 3]

foto di Zlatan Ibrahimović

Zlatan Ibrahimović pronto a scendere in campo a pochi minuti dal match

Ucraina-Svezia

Quando il calcio è politica.

L’ideona l’aveva avuta l’ottimo  presidente ucraino Yanukovych, che intanto si era autonominato Presidente Allenatore Unico della nazionale ospitante. Era uno schiaffo morale, un’imparata di creanza, una lavata di faccia, a tutti quegli scassapalle. Yulia Tymoshenko titolare. E pure col numero uno. Portiere. Ciapa su.

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Panta Rio

[Fabrizio Gabrielli, il maestro delle Sforbiciate (Piano B, 2011), ci regala un colpo dei suoi. Inedito.]

Mutumbula è una parola-tamburo-di-guerra, un intortuglio di viscere, un graffio nell’oscurità, l’orrore. L’orrore.
Mutumbula è un suono che suscita tremiti anche in sua assenza.
Mutumbula, in Bantu, significa assassino, e insieme a Volvo, incedere di jaggernaut scandinavo, era uno dei soprannomi di N’daye Mulamba.

Mulamba, nove reti nella Coppa d’Africa del 1974, quasi tutte quelle segnate dalla sua squadra, a remarkable man, era la punta di diamante dello Zaire che partecipò ai Mondiali di Germania quello stesso anno. Mulamba, contro la Yogoslavia, in un match terminato 9-0 per gli slavi, si fece espellere dopo ventidue minuti per un’entrata, come dire, mutatis mutandis, mutumbùlica. Continue reading

L’Europeo visto da lontano
Francia-Inghilterra

[Quarta puntata delle cronache anticipate di Luca aka Wu Ming 3]

foto di Ribery con i suoi amici rappers

Frank Ribery con i suoi amici rappers

Francia-Inghilterra

Quanti erano i fottuti stereotipi? Quanti cazzo di cliches intasavano i cervelli di mezzo mondo sulla storica rivalità, nemicità, fanculità tra inglesi e francesi? Madonna, una roba insopportabile. E galletti e mangiarane di qua, e la perfida Albione e le donne racchie di là, e parlate come froci, e non vi fate il bidet, e c’avete l’“ordinateur” che cazzo vuol dire, e Trafalgar che Nelson vi ruppe il culo… Esticazzi no? Continue reading

Musica fatta coi piedi

In Italia la storia del legame tra la musica e il calcio inizia con due delusioni d’amore, due fallimenti affettivi. Rita Pavone e Max Pezzali del resto sembrano avere il fallimento affettivo scritto nei geni e quindi quando lei nel 1962 canta la disperazione di una donna abbandonata dal compagno che le preferisce la partita di pallone e lui nel 1997 canta la sfiga di quando “Fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono”, il fútbol passa sottotraccia ed è la sfiga che domina suprema. Tra Rita e Max c’è Rino Gaetano con Chinaglia che non passa al Frosinone, ma per svariati anni Rino lo cagano in pochi. Continue reading

L’Europeo visto da lontano.
Polonia – Grecia

[Con Polonia-Grecia inauguriamo la rubrica aperiodica “L’Europeo visto da lontano” a cura di Luca aka Wu Ming 3]

Polonia-Grecia

L’Europeo 2012 cominciò in maniera interessante.

Con una nuvola di gas letargico sparsa su migliaia di tifosi giunti allo stadio e milioni di telespettatori. La partita durò una settimana e lo 0-0 non si schiodò mai, e nessuno è in grado di ricostruirne azioni o fasi di gioco, ma gli eventi furono tutt’altro che banali.

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Intorno ai numeri 10

[Siamo fieri di presentare ai nostri tifosi il primo grande colpo sul mercato di Fútbologia: Vanni Santoni e Matteo Salimbeni. Ecco “L’articolo del secondo giornalista sportivo di una volta” da L’ascensione di Roberto Baggio]

di Matteo Salimbeni e Vanni Santoni

C’è chi sostiene che esista una distribuzione dei poteri fra i numeri del calcio. Che una gerarchia, fondata sulle leggi del numero, governi lo svolgimento della partita, dello spogliatoio, delle tribune, allo stesso modo in cui gli astri governano il corso delle maree e degli umori terrestri. Costoro affermano che, sempre nel mondo delle idee del calcio, sorgerebbe una piramide sacra. Una piramide sulla cui vetta sta in prodigioso bilico una cifra dominante, mentre sotto, via via degradando sui fianchi, si assiepano tutte le altre cittadinanze numeriche: i conti, gli zii, i capitani e gli imperatori decaduti del calcio. Per quanto teorie come queste siano lontane dall’affermazione nella filosofia calcistica e per quanto stentino a trovare un riscontro effettivo nelle dinamiche tattico-agonistiche, esse posseggono un merito. Se ripulite dal loro aspetto cabalistico, teorie simili ci ricordano una cosa semplice. Un punto essenziale. Che nel calcio, oltre agli uomini, oltre la palla, oltre ai pali e gli scarpini, contano anche i numeri di maglia. Non servono a cambiare gli equilibri in campo. Non smobilitano le difese, né vi erigono muri davanti. Non proteggono, né sfondano la rete. Non vincono campionati o coppe. Ma sono una componente fondamentale nell’immaginario del calcio.   Continue reading

Wu Ming

Wu Ming
(Bologna 1999)

Wu Ming è un collettivo di scrittori nato all’interno del progetto Luther Blissett. Proprio con questo pseudonimo viene pubblicato il primo romanzo, Q, nel 1999. Dall’uscita di questa prima opera il collettivo è diventato un punto di riferimento per un grande pubblico di lettori e ha assunto il nuovo nome di Wu Ming, pur rimanendo fedele allo spirito di Luther Blissett. Per questo motivo tutte le sue opere vengono pubblicate con licenza Creative Commons e la loro promozione avviene esclusivamente attraverso librerie, radio, festival che rimangono fuori dai grandi circuiti dell’industria culturale.  Continue reading

Gigi Riva. Ultimo hombre vertical

E’ impresa ardua raccontare un uomo, prima che un calciatore, complesso e affascinante quanto lo fu Gigi Riva. Luca Pisapia dev’esserselo detto chiaramente, prima di scrivere questo efficace romanzo/saggio biografico che spiega quel che significò l’avvento di Rombo di Tuono per il calcio italiano, coinciso con gli anni della sua rinascita internazionale. Evento che quel mondo parve, e pare tuttora, non aver compreso a fondo, ma che da solo sembra quasi poterlo redimere dai guasti che ciclicamente lo corrompono, evitandoci di sprofondare nella più totale disillusione. Continue reading

El Trinche: la leggenda di Tomàs Felipe Carlovich

Perché realizzare un’opera
quando è così bello sognarla soltanto?
(Pier Paolo Pasolini – Decameron)

 Hanno inventato molte cose su di me. Alcune sono vere, altre no. Se vi ricordate qualcosa, significa che uno è vivo. Che uno è entrato e ha giocato. Si è divertito.
Questo è un gioco e dev’esser preso come tale.
(Tomàs Felipe Carlovich)

L’uomo ritratto in questa foto non è mai esistito.
Nessun giocatore della nazionale campione del mondo nel 1978 lo ha mai definito “il più grande libero nella storia dell’Argentina”, anteponendolo al glorioso capitano albiceleste Daniel Passarella*. Nessun commissario tecnico della Selección lo ha mai descritto come “il calciatore più meraviglioso mai visto giocare”*. E, soprattutto, nessuno ha mai avuto il coraggio di elevarne il talento al di sopra di quello espresso da Diego Armando Maradona, il giocatore più idolatrato e ammirato nella storia di questo pianeta*. Esattamente come nessuno di noi potrà mai raccontare di averlo visto saltare in dribbling un’intera squadra, a Rosario, affondando con la facilità di un bisturi nell’inquieto ordine dei reparti avversari. Né mai avremo la fortuna di vederlo. Continue reading

Mitografia calcistica

mitografia [mi-to-gra-fì-a] s.f.
Descrizione e studio dei miti; raccolta di miti

E’ mai esistito un tempo del Calcio precedente al calcio?
C’è mai stato un luogo, uno spazio simbolico e, allo stesso tempo, reale, capace di eccedere la dimensione totalizzante della contemporaneità? In grado, in altre parole, di farsi muro insormontabile per la Macchina Mitologica di un impero mediatico entro i cui confini il calcio, in tutte le sue forme (compresa quella, falsificata, del mito), viene annichilito nella forma dominante del prodotto? E’ ancora possibile scovare un terreno, di azione e di pensiero, dove immaginario e reale abbiano potuto incontrarsi (ieri, oggi, e sempre) fondendosi in un corpo calcistico realmente mitico, incontaminato e assoluto? Continue reading

Cos’è Fútbologia

UPDATE: questo articolo è stato scritto all’inizio di questa avventura per promuovere la raccolta fondi per il convegno. L’evento di cui si parla ha avuto luogo il 3 Novembre 2012. Ma Fútbologia prosegue con altre iniziative in giro per l’Italia e questo blog.

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Fútbologia 2012 è un festival di tre giorni a Bologna per parlare con stile di calcio. A Ottobre. Di giorno conferenze e incontri, di sera reading e concerti. In mezzo proiezioni di film e documentari, torneo di calcio a cinque, bar sport, workshop di costruzione della palla per bambini. E tanto altro ancora.
John Foot, Simon Kuper, David Winner, David Goldblatt, Gianni Minà, Valerio Mastandrea, Paolo Sollier, Wu Ming, Guido Chiesa, Diego Bianchi, Mimì Clementi saranno con noi, anche per organizzare l’evento. Tanti altri amici italiani e stranieri continuano ad aggiungersi.

Tifa Fútbologia
[da Giap] “Fútbologia è un’iniziativa che nasce dal basso, senza risorse, basata esclusivamente sul volontariato, e che prevede un convegno, un blog, la possibilità di ideare un format riproponibile altrove. Inutile dire che affinché il modulo possa nascere ed essere eventualmente riproposto è necessario che il convegno vada in porto.
Per questo servono soldi. Il convegno dovrà sostenere spese vive: trasporti locali e internazionali per gli ospiti, logistica, attrezzature, noleggi, sicurezza, sale, comunicazione, spazi web, gadget, assicurazioni, etc…”

Per questo abbiamo deciso di lanciare 100 giorni di crowdfunding, un finanziamento dal basso.
Sostienici su Eppela!

Futbologia

Due giorni fa ho finito di leggere per la seconda volta Il Barça di Sandro Modeo, faticando con Google, YouTube e Wikipedia per tiki-taka, cantera, Xavi, Iniesta, El Clásico e manita, da me colpevolmente lasciati “nel vago” in prima lettura. Ho trovato invece in egual misura facili le parti (peraltro onestamente metaforiche) su meccanica quantistica, microbiologia ed esecuzione filologica di “musica antica”. Questo non a causa di una mia particolare expertise in quelle scienze e arti: semplicemente a 15 anni ho eliminato del tutto il calcio dai miei interessi. Pur ignorantissimo, conosco inevitabilmente meglio batteri, Monteverdi, i fermioni e i bosoni (e pure le ceramiche di Sèvres, gli olimpici badminton e curling, la lotta per le investiture, la preparazione della pizza e il cinema di Tinto Brass) che il fútbolContinue reading