Monthly Archives: December 2012

Calcio a 45 giri. Un viaggio nel calcio attraverso gli inni delle squadre italiane di Scanna

Copertina del 45 giri I'm a football craxy di Long John Chinaglia

La copertina del 45 giri “I'm a football craxy” di Long John Chinaglia

Quello tra calcio e musica è un rapporto stretto e affascinante. Quando se ne parla è quasi automatico che la mente evochi le immagini dei grandi stadi inglesi, dove le hit della musica pop sono diventate inni ormai celebri che risuonano di curva in curva.

Dall’epico You’ll never walk alone, cantato dai tifosi del Liverpool, fino alla Just can’t get enough del Celtic Park. Passando per pezzi meno famosi come quella Liquidator fatta propria dai supporters del Chelsea.

Quello che forse molti non sanno è che anche in Italia, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80, c’è stata una solida tradizione di musica pop di argomento calcistico.

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This is Anfield

[Riceviamo e pubblichiamo. Emanuele Giulianelli ci riporta, con testimonianze dirette, il racconto dell’impresa sportiva del Grifone ad Anfield nel 1992]

di Emanuele Giulianelli

Anfield. Basta la parola e la mente si tinge di rosso, rosso Liverpool.

Nella strada dalla quale prende il nome, Anfield Road appunto, sorge una delle fortezze inespugnabili per eccellenza del calcio europeo. Per ribadire questo concetto e stamparlo subito in testa ai malcapitati avversari di turno, Bill Shankly – il manager che ha fatto vincere al Liverpool tre scudetti e una Coppa Uefa, oltre a due FA Cup, due Charity Shield e una Second Division – fece scrivere lungo il muro laterale della scala che conduce i giocatori in campo «This is Anfield» (Questo è Anfield).

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Calcio e intertestualità

[Questo articolo di Jumpinshark è stato pubblicato in cartaceo nell’ultimo numero di Orwell, l’inserto culturale di Pubblico. Qui on steroids e multimediato come piace a lui, NDR]

foto della rabona di Diego

Antonin Panenka inventa la cosa e la parola con il rigore decisivo della finale Germania Ovest-Cecoslovacchia agli Europei 1976. Non importa che tirasse in quel modo particolare da almeno due anni: i suoi “testi”, in un’epoca di calcio molto meno televisivo, erano conosciuti solo da pochissimi “lettori” (i tifosi del Bohemians e qualche avversario), non facevano parte del Canone. Continue reading

Un anno senza Sócrates (parte 2)

[Seguito del reportage in due parti dedicato al Doutor. La prima parte qui]

Per tutti noi, fútbologi di ogni risma e provenienza, il Dottor Sócrates è una stella fissa. Un punto di riferimento, un’ispirazione.
Pubblicare un omaggio, nei giorni in cui ricorre il primo anniversario della scomparsa, è obbligatorio. Con i dettagli e la passione di Alessandro Gori, o Magrão riceve il tributo che merita.
Le divinità del fútbol ne abbiano tutta la cura necessaria.
La democrazia è un colpo di tacco.

La Redazione

foto di Sócrates, una mano sul cuore

di Alessando Gori

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Un anno senza Sócrates (parte 1)

Per tutti noi, fútbologi di ogni risma e provenienza, il Dottor Sócrates è una stella fissa. Un punto di riferimento, un’ispirazione.
Pubblicare un omaggio, nei giorni in cui ricorre il primo anniversario della scomparsa, è obbligatorio. Con i dettagli e la passione di Alessandro Gori, o Magrão riceve il tributo che merita.
Le divinità del fútbol ne abbiano tutta la cura necessaria.
La democrazia è un colpo di tacco.

La Redazione

foto di Sócrates che fa stretching con (Leovegildo Lins da Gama) Júnior

Sócrates fa stretching con (Leovegildo Lins da Gama) Júnior

[Il reportage è diviso in due parti. La seconda parte sempre su questo blog, a un anno esatto dalla scomparsa del Doutor]

di Alessando Gori

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