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Hooligan e droghe: come gli acidi e MDMA hanno interrotto la violenza in Inghilterra

Riceviamo e pubblichiamo.
Dalla redazione di Trappola del Fuorigioco abbiamo ricevuto il seguente articolo, in cui si racconta della relazione tra sottoculture musicali, consumo di stupefacenti e movimento hooligan in Inghilterra dagli anni ’60 ai primi ’90. Oltre a una breve storia del tifo organizzato inglese, vi è riportata la tesi del ricercatore Mark Gilman secondo cui questo intreccio abbia contribuito a interrompere il ciclo di violenze che ha connotato il movimento durante gli anni ’80.

Scena dal film “The Firm”, 2009

Scena dal film “The Firm”, 2009

di Redazione Trappola del Fuorigioco

Il rapporto tra calcio e droghe in Inghilterra appartiene, da sempre, allo schema di relazioni più complicate tra culture (e sotto-culture) giovanili e droghe. I campi di calcio della nazione inglese, infatti, rappresentano uno spaccato molto preciso delle sottoculture giovanili da almeno 40 anni.

Per molto tempo il consumo di droghe non è stato direttamente collegato al movimento hooligan. I due mondi sono venuti a contatto, secondo il ricercatore universitario Mark Gilman, soltanto verso la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ’90. Tutto d’un tratto le droghe e i rave party sono diventati popolari nella cultura calcistica; l’esplosione del fenomeno ‘Madchester’ e la diffusione della ‘acid house’ hanno sancito la definitiva unione tra hooligan e sostanze stupefacenti. Per comprendere come sia accaduto, conviene dare un’occhiata alla storia del movimento hooligan che, come Gilman spiega nel suo rapporto Football and drugs: two worlds clash, è stato portato avanti principalmente dalla classe operaia almeno fino alla fine degli anni ottanta.

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Il Grifone fragile

[Riceviamo e pubblichiamo. Fabrizio De André era malato di Genoa. È da poco uscito per i tipi di Limina il libro Il Grifone fragile di Tonino Cagnucci, in cui si racconta questa storia. Il nostro fratello futbologo Simone Pieranni, genoano, ci ha inviato questa recensione. Non diremo: “Oh, che bella!”, leggendola capirete perché. NdR]

Copertina il Grifone fragile

di Simone Pieranni

Ci si salva a 27.
(Fabrizio De André)

“e ‘nte ‘na beretta neigra
a teu fotu da fantinn-a
pe puèi baxâ ancún Zena
‘nscià teu bucca in naftalin-a”
(Fabrizio De André, D’ä mæ riva)

Intanto vorrei dire a Tonino Cagnucci che ho preso Il Grifone Fragile (Limina, 2013) fresco fresco, ancora non lo avevano posizionato sugli scaffali, ho preso il treno, ho iniziato a leggere il libro e ho sbagliato stazione, sono sceso due fermate dopo. Ne ho approfittato per aspettare un altro treno, prenderlo e finire comodamente il libro.

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Calcio a 45 giri. Un viaggio nel calcio attraverso gli inni delle squadre italiane di Scanna

Copertina del 45 giri I'm a football craxy di Long John Chinaglia

La copertina del 45 giri “I'm a football craxy” di Long John Chinaglia

Quello tra calcio e musica è un rapporto stretto e affascinante. Quando se ne parla è quasi automatico che la mente evochi le immagini dei grandi stadi inglesi, dove le hit della musica pop sono diventate inni ormai celebri che risuonano di curva in curva.

Dall’epico You’ll never walk alone, cantato dai tifosi del Liverpool, fino alla Just can’t get enough del Celtic Park. Passando per pezzi meno famosi come quella Liquidator fatta propria dai supporters del Chelsea.

Quello che forse molti non sanno è che anche in Italia, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80, c’è stata una solida tradizione di musica pop di argomento calcistico.

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Analogie e discordanze: Tutto molto bello!

[Riceviamo e Pubblichiamo. Il 30 settembre a Bologna si terrà Tutto Molto Bello, torneo di calcetto delle etichette indipendenti. A presentazione dell’evento pubblichiamo l’introduzione di Manuel di MusicaPerBambini]

Flyer di Tutto molto belloIl trenta settembre, a Bologna, seconda edizione di TuttoMoltoBello, torneo di calcetto riservato ad etichette indipendenti. Di scena chi di professione voleva fare il calciatore, ma non è riuscito a fare neanche il musicista.

L’idea da cui tutto è partito è quella di accomunare le 2 grandi passioni degli italiani. Purtroppo, però, zoccole e droga risultavano poco congeniali a un’attività diurna. Ecco allora la scelta di provare con musica e football. Produttori, promoter, artisti, tecnici del suono e tour manager, torneranno per un giorno bambini, forse perché abbisognano di qualcuno che passi loro gli alimenti. Continue reading

Musica fatta coi piedi

In Italia la storia del legame tra la musica e il calcio inizia con due delusioni d’amore, due fallimenti affettivi. Rita Pavone e Max Pezzali del resto sembrano avere il fallimento affettivo scritto nei geni e quindi quando lei nel 1962 canta la disperazione di una donna abbandonata dal compagno che le preferisce la partita di pallone e lui nel 1997 canta la sfiga di quando “Fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono”, il fútbol passa sottotraccia ed è la sfiga che domina suprema. Tra Rita e Max c’è Rino Gaetano con Chinaglia che non passa al Frosinone, ma per svariati anni Rino lo cagano in pochi. Continue reading