[Riceviamo e Pubblichiamo. Il 23 settembre a Venezia Mestre si terrà Palloni di Stracci, mostre, musica, un’area bambini, panini, cicheti, spritz e… calcio. L’introduzione all’evento di Enrico Leonardi]
A guardarlo bene, il pallone, non è di nessuno. È tondo, e nella sua rotondità può accontentare chi gli pare, rotolando dove vuole, sui piedi e le mani di chi preferisce. Strappa sorrisi e grida di gioia, sudore tanto, a volte qualche goccia di sangue. Un’ubriacatura di sensi e piacere che ha cresciuto intere generazioni.
Un’ebbrezza che sempre si consumava dentro le linee, anche immaginarie. Poco importa dove, ma una porta la si trovava sempre, un po’ di gesso o della segatura, uno zaino o una maglietta, il campo finiva dove si voleva.
Forme, schemi, geometrie che spesso valgono quanto uno zero tondo, tondo. Il calcio non è solo risultato, numeri, campioni da marchiare e smerciare, scienza e sofisticazione, controllo dall’alto con tessere e schedature, parole sconnesse in bibliche telecronache, quattrini, impresa, industria. Profitto.
Merda!
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