[Questo articolo sul ruolo degli Ultras e la situazione magmatica della rivoluzione in Egitto è stato pubblicato in cartaceo su Il Manifesto di sabato 2 febbraio 2013. Questa versione contiene un paio di correzioni di refusi. Il titolo è lo stesso utilizzato dai titolisti del quotidiano]
di Christiano xho Presutti e Luca di Meo aka Wu Ming 3
I giochi sportivi coinvolgono l’abilità e la forza dei contendenti, e l’umiliazione della sconfitta e l’orgoglio della vittoria sono di per sé una posta sufficiente poiché pertengono al valore degli antagonisti e li definiscono. Ma, sia questione d’azzardo o di valore, tutti i giochi aspirano alla condizione di guerra, perché in essa la posta inghiotte gioco, giocatore, tutto quanto.
Cormac McCarthy, Meridiano di sangue
Come si collocano i massacri di Port Said dentro i complessi eventi della rivoluzione egiziana? E che ruolo ricoprono il calcio e i suoi fan nel mosaico che rende questa società millenaria un magma ribollente e che non cesserà di sconvolgere le nostre incrostate visioni eurocentriche di cui tutti siamo portatori?
Crediamo sia ancora il tempo di impostare in modo corretto le domande piuttosto che giungere a conclusioni di risulta o emettere sentenze sbrigative. È meglio restare ai fatti, che sono molti e di grande importanza, e infine provare ad abbozzare qualche riflessione parziale e transitoria.