Category Archives: Fútbologia

Il mercenario (da Demostene a Borriello)

[Riceviamo e pubblichiamo – di Marco Bettalli, Professore Ordinario di Storia Greca all’Università di Siena.]

Chi segue il calcio, sa che un giocatore può venire a un certo punto della sua carriera bollato come mercenario. Anzi, come ho letto in uno striscione qualche tempo fa, riferito a un noto calciatore di serie A, mercenario senza onore né dignità. La circostanza merita una riflessione. I calciatori – non solo le poche centinaia della Serie A, ma molti altri di campionati assai più oscuri – sono professionisti e quindi giocano tutti in cambio di uno stipendio, spesso elevato; per quale motivo dunque solo alcuni vengono tacciati di questo epiteto, che etimologicamente – lo ricordiamo – si riferisce appunto a chiunque svolga un qualsiasi lavoro in cambio di una mercede? Rispondere a questa domanda ci aiuterà a comprendere un po’ di cose, non legate solo al mondo del calcio.

Continue reading

Vedo il tempo nella foto: Luis Enrique, Mourinho, Guardiola back in the days

Qualche settimana fa, come spesso accade da quando lavoro come social media manager, stavo surfando (ehm) a grande velocità tra Facebook, Google+ e Twitter, quando, proprio su quest’ultimo, mi sono imbattuto nella fotografia che potete trovare qui sopra.

Tre uomini – vestiti con abbigliamento sportivo che definire vintage potrebbe essere azzardato e vecchio mi farebbe sentire tutto insieme il peso degli anni sul groppone, e che quindi mi limiterò a descrivere come demodé – camminano lungo una strada di cemento che sembra bagnata dalla pioggia. Quello più a sinistra dell’inquadratura guarda fisso davanti a sé, mentre quello al centro e quello a destra, come assorti nei loro pensieri, hanno lo sguardo fisso a terra. Continue reading

China Soccer Files

Il ragazzino è un po’ sovrappeso. Mi ricordo quando a me infilavano il giubbettino antiproiettile. Nel mio passato ho un Vujadin Boskov che mi disse un giorno: devi perdere sei chili. Un paio di vite fa, forse tre.
Questo, gira per il campo, un po’ spaesato. Gli arriva una palla, bassa, innocua, si gira dall’altra parte. Ho accanto a me un ragazzo della scuola calcio e gli dico che, vedi che a quello bisogna fare i pantaloncini con le tasche, come il mitico Nicola Caccia.
foto di Maradona con bimbi in Cina Continue reading

Lineamenti di fútbologia applicata a uso di persone colte e sfaccendati

[Riceviamo e pubblichiamo con grandissimo piacere questo pezzo di Andrea Aloi, fondatore di Cuore, ex direttore del Guerin Sportivo, autore di Do di piede]

Un’autentica discussione calcistica d’impianto fútbologico da tenersi al bar davanti a un tavolino in fòrmica verde chiaro, non può né deve innescarsi documenti “alla mano” ma solo basandosi sulla memoria, su ciò che a memoria conosciamo. Ed ha come combustibile un’urgenza dettata dall’appartenere (il tifo migliore) o da pura necessità intellettuale (la scintilla scatta soprattutto in maschi ben carburati da apposite bevande, tra cui si segnalano il rosso della casa, la famosa grappa marca “Qualsiasi Basta Che Ce Ne Metti” e l’Amaro del Carabiniere. Per i bambini astanti è indicata la spuma ginger, che dà un po’ tono e alza l’età).

A memoria. “Par coeur” dicono i francesi, la cui nazionale di football da non poco tempo ci molesta e massimamente ha stressato le nostre parti intime quando allenatore dei Bleus era Raymond Domenech, ex giocatore diventato finalmente, con l’età matura, quel fior di cazzone rimbambito dall’astrologia che l’età verde – quando indossava baffoni alla Groucho Marx ed era la copia anastatica di Graeme Souness – lasciava appena intravedere (vedi foto, spesso nel mondo pelotero le somiglianze sono cruciali avvertimenti del destino). I Bleus: quelli “glocal” multicolori del 1998, con Blanc – l’attuale coach francese – che baciava la cuticagna di Barthez e Continue reading

I juventini e Futbologia

[Quello che segue è, almeno nelle intenzioni, un pezzo gentilmente scherzoso sia sullo juventinismo che sull’antijuventinismo. Dai commenti comprendo però che il terreno è minatissimo e lo scherzo anche gentile fatica…]

Futbologia sta ricevendo moltissime segnalazioni e proposte di collaborazione. Stupito e onorato ringrazio, a nome del blog e a titolo personale, tutti coloro che ci scrivono e mi scuso per il ritardo in alcune risposte (*).

Nelle gentili mail inviateci non manca giustamente mai un simpatico riferimento alla squadra del cuore. C’è quello che inizia di brutta con “Sempre e solo [a capo] Forza Toro!”, quello che finisce minaccioso con “Sono della Magica [a capo] se c’è bisogno di precisarlo…”, quello che a metà infila il suo “Grande Napoli!”. E così via per le altre squadre, dal Foggia all’Inter, dal Verona al Milan, dall’Atalanta alla Lazio.

Fa eccezione il juventino.

Continue reading

Musica fatta coi piedi

In Italia la storia del legame tra la musica e il calcio inizia con due delusioni d’amore, due fallimenti affettivi. Rita Pavone e Max Pezzali del resto sembrano avere il fallimento affettivo scritto nei geni e quindi quando lei nel 1962 canta la disperazione di una donna abbandonata dal compagno che le preferisce la partita di pallone e lui nel 1997 canta la sfiga di quando “Fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono”, il fútbol passa sottotraccia ed è la sfiga che domina suprema. Tra Rita e Max c’è Rino Gaetano con Chinaglia che non passa al Frosinone, ma per svariati anni Rino lo cagano in pochi. Continue reading

Cos’è Fútbologia

UPDATE: questo articolo è stato scritto all’inizio di questa avventura per promuovere la raccolta fondi per il convegno. L’evento di cui si parla ha avuto luogo il 3 Novembre 2012. Ma Fútbologia prosegue con altre iniziative in giro per l’Italia e questo blog.

__

Fútbologia 2012 è un festival di tre giorni a Bologna per parlare con stile di calcio. A Ottobre. Di giorno conferenze e incontri, di sera reading e concerti. In mezzo proiezioni di film e documentari, torneo di calcio a cinque, bar sport, workshop di costruzione della palla per bambini. E tanto altro ancora.
John Foot, Simon Kuper, David Winner, David Goldblatt, Gianni Minà, Valerio Mastandrea, Paolo Sollier, Wu Ming, Guido Chiesa, Diego Bianchi, Mimì Clementi saranno con noi, anche per organizzare l’evento. Tanti altri amici italiani e stranieri continuano ad aggiungersi.

Tifa Fútbologia
[da Giap] “Fútbologia è un’iniziativa che nasce dal basso, senza risorse, basata esclusivamente sul volontariato, e che prevede un convegno, un blog, la possibilità di ideare un format riproponibile altrove. Inutile dire che affinché il modulo possa nascere ed essere eventualmente riproposto è necessario che il convegno vada in porto.
Per questo servono soldi. Il convegno dovrà sostenere spese vive: trasporti locali e internazionali per gli ospiti, logistica, attrezzature, noleggi, sicurezza, sale, comunicazione, spazi web, gadget, assicurazioni, etc…”

Per questo abbiamo deciso di lanciare 100 giorni di crowdfunding, un finanziamento dal basso.
Sostienici su Eppela!

Futbologia

Due giorni fa ho finito di leggere per la seconda volta Il Barça di Sandro Modeo, faticando con Google, YouTube e Wikipedia per tiki-taka, cantera, Xavi, Iniesta, El Clásico e manita, da me colpevolmente lasciati “nel vago” in prima lettura. Ho trovato invece in egual misura facili le parti (peraltro onestamente metaforiche) su meccanica quantistica, microbiologia ed esecuzione filologica di “musica antica”. Questo non a causa di una mia particolare expertise in quelle scienze e arti: semplicemente a 15 anni ho eliminato del tutto il calcio dai miei interessi. Pur ignorantissimo, conosco inevitabilmente meglio batteri, Monteverdi, i fermioni e i bosoni (e pure le ceramiche di Sèvres, gli olimpici badminton e curling, la lotta per le investiture, la preparazione della pizza e il cinema di Tinto Brass) che il fútbolContinue reading

Fútbologia82 – Il Mundial come non l’avete mai rivisto

Era una sera d’estate del 1982.
Quaranta secondi oltre il tempo regolamentare.
Attaccava Littbarski.
La palla veniva data al centro per Müller.
La fermava Scirea.
Finiva tra i piedi di Bergomi, che la passava a Gentile.

Quel passaggio i nostri occhi lo stanno ammirando da trent’anni esatti, pur sapendo benissimo che non giungerà mai a destinazione. Claudio Gentile non toccherà mai la palla che lo Zio gli ha appena passato. Perché un piccolo arbitro brasiliano, che di nome faceva Arnaldo César Coelho, decise all’improvviso di prendersela tra le mani per sollevarla alta sopra la sua testa, consegnandola al cielo. Continue reading