Author Archives: Christo Presutti

Ogni quattro anni diventiamo più vecchi

[Del Porco Mondiale, non si butta via niente. Articolo sul Mondiale brasiliano a cura di Wu Ming 3 e Christo Presutti, pubblicato in cartaceo su Il Manifesto del 12 luglio 2014, il giorno della finale]

Poster World Cup Brazil 1950

di Luca Wu Ming 3 e Christiano xho Presutti

Cosa dici di un Mondiale che occulta massacri e conflitti sparsi da un polo all’altro del globo? Cosa dici di un Mondiale che non esce dalle prime news dei circuiti internazionali, nonostante nel frattempo: in Iraq, verso cui partimmo più di 10 anni fa recando doni e democrazia, venga proclamato il Califfato; al confine russo-ucraino e nelle regioni sottostanti avvengano esecuzioni, caccia etnica, pogrom e una guerra sponsorizzata UE; in M.O. un terribile massacro sia in corso a Gaza sotto i bombardamenti dell’aviazione israeliana. Cosa dici di un Mondiale così, che annega i conflitti e le domande del Paese che lo ospita nella pace armata delle milizie coloniali FIFA?

Beh, intanto cominci con l’ammettere che l’hai seguito. Tutto.

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Due a tre nella terra di nessuno (Christmas Truce 1914)

Christmas truce photo 1

Tommies della London Rifle Brigade posano con Saxons del 104° e 106° Reggimento

di Gabriele Venditti e Christiano xho Presutti

La “Tregua di Natale”, quella piccola pace nella Grande Guerra 1 come efficacemente viene chiamata nel titolo del saggio di Michael Jürgs, si aprì spontaneamente e senza intervento di diplomazie alla vigilia del primo natale di guerra. Il conflitto, iniziato ufficialmente solo cinque mesi prima, si era già impantanato tra le lunghe linee di trincea che correvano parallele come binari di treno nel fango dei campi di Fiandra.

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Neoromantici e Premoderni

sui muri contro il calcio moderno?!

Quando comincia il calcio “moderno”? E dove finisce quello “romantico”?
Kaka che si riduce l’ingaggio da 10 a 4 milioni per tornare al Milan è calcio romantico? E gli eventi di Salernitana-Nocerina fanno parte di quello moderno?

Le domande non sono retoriche, chiarirsi sarebbe utile. Nella lingua comune, una certa sloganistica onnicomprensiva deborda in tutti gli ambiti del discorso pubblico, anche quelli teoricamente più elevati, figurarsi dunque se ci si può meravigliare che questo avvenga nei discorsi del pallone.

Certo, la confusione è grande. La perdita di senso, per progressivo svuotamento di parole e concetti, incombe. Inoltre la realtà, come ovvio, incalza e propone fatti e circostanze la cui lettura richiederebbe strumenti adeguati e vivacità culturale, per poter giungere a posizioni nette, non pacificate, da tradurre poi in scelte concrete. Comportamenti consapevoli, specie se collettivi.

Ma non solo siamo lontanissimi da tutto questo, non conosciamo nemmeno le domande.

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Essere campione è un dettaglio

Dante Di Domenico ha tradotto e sottotitolato per Fútbologia il documentario “Ser Campeão é Detalhe” (2011, “Essere campione è un dettaglio”). Dura circa 25 minuti e ve lo proponiamo qui con una breve presentazione. Buona visione.

foto di Sócrates di spalle, al posto dello sponsor «Dia 5 vote»

Per descrivere la storia recente del Brasile, della dittatura ultraventennale e dei fenomeni di cultura popolare che hanno portato alla sua caduta, servirebbero uno storico e un trattato storiografico. Ecco, io non sono uno storico, questo non è un trattato. Vi chiedo di perdonare sin da subito il tono del seguente articolo, che potrebbe risultarvi lacunoso e cronachistico. Tenetelo come introduzione agli eventi descritti con più cuore nel documentario che segue. Amen.

Nel 1963, nel Brasile schiacciato da una profonda crisi, il Ministro della Pianificazione Celso Furtado programma l’attuazione di una riforma agraria e la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere. Quelle riforme non avranno mai luogo: il 31 marzo del 1964 il colpo di stato militare del maresciallo Castelo Branco, appoggiato dagli USA, destituisce il presidente João Goulart.

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Lo “stadio” della rivolta sulle rive del canale (da Il Manifesto 2.2.2013)

[Questo articolo sul ruolo degli Ultras e la situazione magmatica della rivoluzione in Egitto è stato pubblicato in cartaceo su Il Manifesto di sabato 2 febbraio 2013. Questa versione contiene un paio di correzioni di refusi. Il titolo è lo stesso utilizzato dai titolisti del quotidiano]

di Christiano xho Presutti e Luca di Meo aka Wu Ming 3

Clashes in Port Said stadium

I giochi sportivi coinvolgono l’abilità e la forza dei contendenti, e l’umiliazione della sconfitta e l’orgoglio della vittoria sono di per sé una posta sufficiente poiché pertengono al valore degli antagonisti e li definiscono. Ma, sia questione d’azzardo o di valore, tutti i giochi aspirano alla condizione di guerra, perché in essa la posta inghiotte gioco, giocatore, tutto quanto.

Cormac McCarthy, Meridiano di sangue

Come si collocano i massacri di Port Said dentro i complessi eventi della rivoluzione egiziana? E che ruolo ricoprono il calcio e i suoi fan nel mosaico che rende questa società millenaria un magma ribollente e che non cesserà di sconvolgere le nostre incrostate visioni eurocentriche di cui tutti siamo portatori?

Crediamo sia ancora il tempo di impostare in modo corretto le domande piuttosto che giungere a conclusioni di risulta o emettere sentenze sbrigative. È meglio restare ai fatti, che sono molti e di grande importanza, e infine provare ad abbozzare qualche riflessione parziale e transitoria.

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Pierpasolini – di Paolo Sollier

[Dopo articoli, commenti, tweet, immagini che da anni citano Pasolini alla cazzo-di-cane, mi è tornato in mente un brano letto il 3 novembre durante #fútBOlogia12]

foto - Pasolini calciaCome il volo di avvoltoi sul Pierpasolini. Tra tutti quelli che sanno tutto mi sento un po’ ignorante a non saperne quasi niente. Ho visto un suo solo film, “Porcile”, e mi è piaciuto.

Ho letto qualche sua poesia. Quella famosa dei poliziotti figli di proletari, antenata del Sindacato di polizia, è bella ma falsa. Nessuno se l’è mai presa col singolo poliziotto, con uno che probabilmente ha dovuto scegliere fra divisa e fame, ma con la polizia che difende il potere a manganellate e lacrimogeni in faccia. Quella poesia da una parte dipinge gli studenti come ‘figli di papà’, senza domandarsi cosa veramente siano questi studenti, cos’è il loro sessantotto, come scardinano i dogmi borghesi; dall’altra umanizza la polizia in singoli poliziotti, senza chiedersi cos’è nel suo insieme.

Non ho letto libri suoi; qualche articolo, qualcuno me ne ha parlato. Ma le sue provocazioni, l’intuito che ci metteva, mi piacevano.

Comunque lui resta sfondato da una macchina e preso in giro. Come un pittore dopo morto, i suoi quadri o cerchi o parole o scarabocchi moltiplicano il valore. C’è chi vende, chi compera e chi fa il mediatore.

[Tratto da “Calci, sputi e colpi di testa”, 1976, Paolo Sollier]

#futBOlogia12 secondo noi

Premessa: «non è il caso di farsi i pompini a vicenda» (cit. Mr Wolf), ma nemmeno essere troppo modesti. Il debutto è andato bene. Molto, da ogni punto di vista.

È stato faticoso, un eccezionale sforzo collettivo, ma lo avevamo promesso: «un giorno intero a parlare di pallone».
Ora siamo pronti per «andare in analisi»

foto di Paolo Sollier con Marino Bartoletti (e São Pedrinho)

Paolo Sollier con Marino Bartoletti (e São Pedrinho)

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Ci siamo, il Comunicato stampa, Massimiliano Bonini e altro

“Futbologia 2012, Un giorno intero a parlare di pallone” è il titolo.

Il programma è fatto, il dado è tratto. Ci siamo.

Mercoledì c’è stata una conferenza stampa in Palazzo D’Accursio a Bologna: Luca Wu Ming 3 ed io, con gli assessori Ronchi e Rizzo Nervo, abbiamo presentato la giornata del 3 novembre e i progetti futuri. È disponibile il Comunicato Stampa in formato PDF.

La giornata sarà dedicata alla memoria di Massimiliano Bonini, anima negli anni zero del Covo Club e straordinario animatore culturale a Bologna, appassionato di pallone e cultura british, nostro caro amico. Scomparso quasi tre anni fa.

Salvo clamorosi intoppi tecnici, il convegno sarà trasmesso in live streaming (il link su questo blog domani). Inoltre registreremo e documenteremo tutto per potere pubblicare gli atti.

Tutti siete invitatati a venire con il vostro corpo domani in Salaborsa a partire dalle 10.00, al Bartleby dalle 18.30. Un giorno intero a parlare di pallone, «senza fare gli intelligentoni, ma con intelligenza, possibilmente». E a gratis.

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3 Novembre 2012 – il Programma

Fútbologia 2012


Mattino

10.00 Ingresso pubblico, introduzione a cura dell’Associazione Fútbologia, con Luca di Meo (Wu Ming 3) e Christiano Presutti (xho)

11.30 con John Foot, la genesi di “Calcio”, storia ed evoluzione della scrittura sul Calcio in Italia e all’estero (e domande dal pubblico a seguire)

Pomeriggio

14.30 Valerio Mastandrea intervista Paolo Sollier (e dibattito a seguire)

16.00 Proiezione de “Il Mundial Dimenticato – La vera incredibile storia dei Mondiali di Patagonia”, un film di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni (con autori in sala)

Chiusura convegno ore 18.30 e trasferimento al Bartleby.

19:30 Presentazione del film e dibattito con Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni

Sera

22.30 Festa di chiusura presso Bartleby. Bar sport con northern soul e altre musiche fútbologiche con dj Wu Ming 5

 

Luoghi

Auditorum Enzo Biagi, Biblioteca Salaborsa, Bologna
Piazza Nettuno, 3
Bologna
bibliotecasalaborsa.it

Bartleby
Via S. Petronio Vecchio 30/A
Bologna
bartleby.info

I luoghi su google maps.
L’evento su Facebook.

 

Conferenza stampa

Il 31 Ottobre ore 12.00 con Alberto Ronchi (Assessore Cultura, Politiche Giovanili e Rapporti con l’Università) e Luca Rizzo Nervo (Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria, Sport e Coordinamento Quartieri) in Sala Savonuzzi di Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore, Bologna.

 

L’evento del 3 Novembre è dedicato alla memoria di Massimiliano Bonini, al secolo Dj Mass.

ZZ III

[Riproponiamo il racconto di Christiano “Christo” Presutti pubblicato su CarmillaOnLine per il lancio di Futbologia. Il disegno del celarbitro, ispirato al racconto, è di Andrea Alberti]

Disegno del celarbitro di Andrea AlbertiRicorreva il terzo anniversario della fine della guerra. Tre anni esatti dalla firma del trattato di pace mondiale di Berna. In ogni città erano celebrazioni e sommosse, messe cantate e masse suonate.
Sempre in quel giorno si concludeva la prima edizione del campionato continentale di Lega Grande Europa.
Era il giorno numero 171, correva l’anno 62 Dopo Breivik.

Una partita da giocare, tre squadre in testa alla classifica con gli stessi punti: Sa Zoventude Nuova Cagliari, Das Kapital Duisburg e Aesernia Calcio.

A Podgorica, fuori dallo stadio, si contavano otto morti. Dentro lo stadio, sotto i riflettori, l’Aesernia Calcio incontrava i Montenegro Killers, la squadra locale in lotta per la retrocessione. Da sempre, da tutti, considerati avversari mortali in casa.

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100 giorni x finanziare #Fútbologia

Da alcune settimane questo blog procede a ritmo alto.
Di pubblicazioni, scambi, contatti. Si tratta di un lavoro molto simile a quello della redazione di un quotidiano. Solo che in questo caso avviene grazie al contributo del tutto volontario di un discreto numero di persone – ragazze e ragazzi entusiasti dell’ipotesi un po’ folle Fútbologia – che dal primo momento sono partite pancia a terra per renderlo possibile. La prima cosa è un grazie sentito a ciascuna/o di loro, siamo anche un po’ sbalorditi da un simile apporto, nonché dall’attenzione e l’interesse giunto da tanti altri.
Un ringraziamento dovuto va anche a tutti gli autori che ci aiutano o saranno presenti. Ai Wu Ming, per esempio, che questa notte alle 00.00 sono stati i primi a pubblicare l’appello su Giap.

Adesso siamo arrivati a un momento cruciale. Oggi parte il crowdfunding. La modalità, che è anche un esperimento, per reperire le risorse necessarie a che il convegno, l’happening, o come meglio ci piace, possa svolgersi, a Ottobre, a Bologna. Continue reading

Vittoria. Degli altri.

Eric Cantona - Kung Fu Kick

La storia comincia quando tutto finisce, o almeno quello che era stato per un po’ tutto e tardi scoprirai che non lo era affatto. Vittoria e sconfitta hanno senso se la vita è rappresentata come una successione di eventi atomici, finito uno via un altro, omettendo di guardare al flusso, dimenticando la cardinalità del continuo. Nella sequenza non discreta e non numerabile degli eventi, quando tutto – che non è tutto – finisce, esse compaiono, una vittoria e una sconfitta, a braccetto. Noi eravamo quelli dal lato amaro del braccetto.

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