[Riceviamo e pubblichiamo]
di Janjo
L’appuntamento è lunedì 17, alle 17, allo sportello 17 di San Siro.
Sono in anticipo e sono piuttosto nervoso, ho le mani cravvate nelle tasche e una voglia di fumare che forse giusto un toffa mi può capire… non è roba da tutti i giorni questa qua.
Il piazzale è discretamente affollato, secondo solo alla valle della morte, c’è un cane che annusa compiaciuto urina abbandonata e ci sono tre bocia che giocano a scartaggi ossessivo–compulsivi che potrebbero esser qui dal ’70. Vedo passare una scatola di sardine arancio che qui a Milano prende il nome di 78, decido che devo fumare. Mi squilla il cellulare, a momenti un infarto. Sconosciuto. Raggiungo i 180 al minuto, sento la testa vuota e leggera, provo a deglutire ma il risultato è scarso, provo a respirare, funziona.
«Pronto!»
«Non direi. Ti disturba spiegarmi perché non sei nel mio raggio visivo?»