Monthly Archives: June 2012

Futbologia

Due giorni fa ho finito di leggere per la seconda volta Il Barça di Sandro Modeo, faticando con Google, YouTube e Wikipedia per tiki-taka, cantera, Xavi, Iniesta, El Clásico e manita, da me colpevolmente lasciati “nel vago” in prima lettura. Ho trovato invece in egual misura facili le parti (peraltro onestamente metaforiche) su meccanica quantistica, microbiologia ed esecuzione filologica di “musica antica”. Questo non a causa di una mia particolare expertise in quelle scienze e arti: semplicemente a 15 anni ho eliminato del tutto il calcio dai miei interessi. Pur ignorantissimo, conosco inevitabilmente meglio batteri, Monteverdi, i fermioni e i bosoni (e pure le ceramiche di Sèvres, gli olimpici badminton e curling, la lotta per le investiture, la preparazione della pizza e il cinema di Tinto Brass) che il fútbolContinue reading

Fútbologia82 – Il Mundial come non l’avete mai rivisto

Era una sera d’estate del 1982.
Quaranta secondi oltre il tempo regolamentare.
Attaccava Littbarski.
La palla veniva data al centro per Müller.
La fermava Scirea.
Finiva tra i piedi di Bergomi, che la passava a Gentile.

Quel passaggio i nostri occhi lo stanno ammirando da trent’anni esatti, pur sapendo benissimo che non giungerà mai a destinazione. Claudio Gentile non toccherà mai la palla che lo Zio gli ha appena passato. Perché un piccolo arbitro brasiliano, che di nome faceva Arnaldo César Coelho, decise all’improvviso di prendersela tra le mani per sollevarla alta sopra la sua testa, consegnandola al cielo. Continue reading

Vittoria. Degli altri.

Eric Cantona - Kung Fu Kick

La storia comincia quando tutto finisce, o almeno quello che era stato per un po’ tutto e tardi scoprirai che non lo era affatto. Vittoria e sconfitta hanno senso se la vita è rappresentata come una successione di eventi atomici, finito uno via un altro, omettendo di guardare al flusso, dimenticando la cardinalità del continuo. Nella sequenza non discreta e non numerabile degli eventi, quando tutto – che non è tutto – finisce, esse compaiono, una vittoria e una sconfitta, a braccetto. Noi eravamo quelli dal lato amaro del braccetto.

Continue reading

Paolo Sollier

Paolo Sollier 
(Chiomonte, 1948)

Piemontese, la sua carriera di calciatore parte dalla serie C con Cossatese e Pro Vercelli e lo porta fino alla massima serie col Perugia di Ilario Castagner.

Personaggio suo malgrado, molto noto negli anni ’70, il suo essere calciatore professionista e militante di Avanguardia Operaia ne fa una delle figure più discusse in un ambiente anche all’epoca piuttosto ingessato e conformista. Continue reading

Juve o Milan? Meglio il Foggia

Prendere in mano questo libro e leggere in quarta di copertina le righe che riporto dà subito l’idea di quello che aspetta il lettore:

“Nell’aprile del 2001, Dennis Tito, miliardario californiano, è volato verso la luna realizzando così il suo sogno: essere il primo turista spaziale della storia dell’umanità. Noi sulla luna ci siamo andati dozzine di volte prima di lui: quando Bresciani bucò Peruzzi e spezzò le ginocchia alla Juventus. Quando Barone fece passare quel pallone più in alto della barriera, in quella primavera trapanese del 1989. Finanche quando Matrone e Di Micheleespugnarono il “S.Nicola”. La nostra Soyuz è sempre stata il Foggia. Noi sulla luna ci siamo già stati. E ci torneremo. Questo è certo”.

Continue reading

John Foot

foto di John FootJohn Foot
(Londra, 1964)

Storico inglese specializzato in storia Italiana, attualmente insegna Storia Moderna italiana allo University College of London. I suoi studi spaziano dai moti migratori post bellici fino alla stagione del terrorismo.
Continue reading

Valerio Mastandrea

Valerio Mastandrea
(Roma, 1972)

Valerio ha letto la scheda ufficiale preparata da Fútbologia e ha deciso che non gli piaceva.

Per questo ha scritto di suo pugno una auto-bio.

“Attore. A teatro e al cinema. In televisione molto meno.
Regista. Una volta sola. Per un corto sulla media nazionale dei morti sul lavoro in Italia.
Scrittore. Col nome falso Saverio Mastrofranco che deresponsabilizza il giusto.
Su twitter. Senza mai promuovere il suo lavoro.
Nasce zemaniano. Muore con l’addio di Luis Enrique. Resuscita sempre zemaniano.

Ed è proprio l’approccio zemaniano del team di fútbologia che lo ha convinto ad aderire al progetto. Anche se questa parola, ancora oggi, lo fa stare male.”