L’Europeo visto da lontano
Repubblica Ceca-Portogallo (?)

[Una nuova puntata delle cronache anticipate di Luca aka Wu Ming 3, ma con il punto interrogativo]

foto The man behind

The man behind

Repubblica Ceca-Portogallo (?)

Va bene il calcio. Va bene tutto. Ok, sì i lusitani, CR7 e quanto ce l’ha lungo, e a quanto va al chilo, sì, faccia due etti. D’accordo, i quarti di finale, sì, niente in contrario, ovvio. Però c’erano cose che non potevano essere taciute oltre.  Cose grosse, manovre torbide.

I fatti.

Con la scusa di un Convegno un’intera città era stata occupata per più di tre giorni. Un’operazione militare in grande stile. La città era Bologna. Roba da far accapponare la pelle. Con il pretesto della cultura, si schieravano le truppe nella città storica del PCI, e si forniva una prova di forza impressionante. Un mezzo golpe. C’era puzza di poteri forti. Puzza di massonerie, schifoserie, servizisegreterie. Forse Berlusconi, o Tronchetti Provera, oppure Cecchi Paone. Forze oscure, trame nell’ombra. La cultura un paio di palle.

Si parlava, con insistenza, di un Listone. Giravano nomi pesanti, molto pesanti. Candidature che avrebbero spostato gli equilibri. Niente sarebbe stato più come prima. I meglio informati giuravano che l’annuncio era solo questione di giorni. Cultura un paio di palle. Il Partitone ormai era cosa fatta. Non si tornava più indietro.

Il PdF.
Partito di Fútbologia.

Anvedi ‘sti infamoni. La cultura, er pallone de li belli tempi antichi, er boemo e diegarmando, e te ricordi a Sivori, Juary e Pessotto…. Sticazzi. Un paio palloni, altroché. Certo, l’avevano pensata bene, ‘sti maledetti. Tutto a gratis. Caviale, escort e champagne per migliaia di persone. Una città intera espropriata. Da paura.

Una parte del gioco ormai era scoperta. Non gli bastavano le politiche. Questi volevano eleggere il Presidente. Era pure venuto fuori il nome del grande vecchio prescelto. Roba da cacarsi addosso.

Gianni Minà.

Minchia. Ve l’avevo detto che erano nomi pesanti. Molto pesanti. E poi ne giravano altri in codice. Finti nomi di stranieri farlocchi, Foot, Winner, pensa te come la facevano fuori dal vaso, dietro cui si celavano personalità ancora sconosciute. Menti raffinatissime.

Scusa, ma se fanno Minà Presidente, come fa a starci dietro il berlusca se… –
Stai zitto, coglione. Tu manco te lo immagini chi è Minà. –

Giravano già organigrammi che mettevano i brividi. Mastandrea ministro degli Interni, Zoro direttore generale della RAI, Sollier avrebbe rimpiazzato Schifani al Senato. I Wu Ming, tutti, pure i figli, alla Cultura. Quelle merde. Vendrame al posto di Fini, Balotelli alle Pari Opportunità. Inoltre uno stuolo di blogger anarco-fancazzisti avrebbe preso possesso di telegiornali e quotidiani. Insomma, un colpo di Stato.

Ci avevano coglionato alla grande. Appena al potere, il primo provvedimento sarebbe stato la GTF. La Grande Tassa su Fútbologia, una sorta di mega patrimoniale i cui proventi, decine di miliardi, sarebbero stati investiti in album di figurine e squadre originali di Subbuteo, costosissime, più trasferte pagate a migliaia di amici loro per la Champions League. Una vergogna. E il peggio doveva ancora venire.

Il vostro cronista non poteva più stare zitto. Non vi fidate. Tenete gli occhi aperti. E le mani sul pacco, e sul portafoglio, e questo è già più complicato. Vabbè, sono tempi difficili.

Ah, dimenticavo: Rep. Ceca-Portogallo 1-3

L.

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Tutta la serie de “L’Europeo visto da lontano” di Luca Wu Ming 3.

One thought on “L’Europeo visto da lontano
Repubblica Ceca-Portogallo (?)

  1. Nico R

    Inquietante l’idea del Listone. Roba da prima Repubblica.
    Però se mi regalate un Dukla Praga (away kit….) vi voto senza dubbio.
    Attenzione, se tutto il resto dei subbuteisti che cazzeggiano in rete legge questo articolo, sò cazzi.
    Altro che voto di scambio.

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