Balotelli, LeBron e gli stereotipi razzisti della Gazzetta

Nel 2008 la fotografa di fama internazionale Annie Leibovitz realizzò una copertina di Vogue con il campione di basket LeBron James e la supermodella Gisele Bündchen. Molti criticarono l’immagine, poiché sembrava “perpetuare stereotipi razziali“; si citò una “generica somiglianza” con famose scene del film King Kong tra il gorilla e Fay Wray. E presto si rilevò un'”incredibile somiglianza” con un manifesto americano di propaganda per la prima guerra mondiale (molto differente, naturalmente, sia rispetto al film che al manifesto è la posa sorridente e slanciata di Bündchen). Ecco confrontati la copertina e il manifesto:

Il dibattito negli USA fu piuttosto articolato e vivace (mentre deludenti furono le vendite di quel numero di Vogue). Qui interessa però segnalare che nemmeno l’artista americano più “provocatore” avrebbe mai pensato, in occasione di un’importante partita, di fare una copertina con un noto cestista di colore attaccato a un Empire State Building in miniatura mentre palloni da basket volano intorno a lui come aeroplani impegnati ad abbatterlo. Insomma un’immagine sulla falsariga di questa:

Da noi le cose vanno diversamente. Un umorista è considerato “graffiante e pungente” se produce, in un paese devastato dall’omofobia, vignette come la seguente:


Negli Usa, dove non hanno -fortuna loro- Cecchi Paone, e il problema dell’omofobia non è banalizzato e ridicolizzato a ogni passo, una cosa del genere non se la sognerebbero neppure. Tanto meno, come abbiamo già scritto sopra e mutatis mutandis (Big Ben, calciatore e palloni da calcio), si sarebbero mai sognati di fare una vignetta come quella pubblicata sulla Gazzetta dello Sport dal sempre più ispirato Valerio Marini per Italia-Inghilterra. Eccola qui, in tutta la sua irresistibile e innocente simpatia:

La Gazzetta, se c’è bisogno di ricordarlo, è “il primo quotidiano sportivo per numero di lettori nell’Italia centro-settentrionale, ed uno dei maggiori quotidiani italiani per tiratura e diffusione”. Dovrebbe quindi avere in redazione almeno una persona di buon senso che, di fronte a un’immagine così oggettivamente e furiosamente razzista (per di più riferita a una persona oggetto di continui attacchi xenofobi), dicesse un secco no. Questa porcata non si pubblicaE invece…

Io spero tanto, per tutti noi, che abbia torto l’amico Uip47 quando, in un pezzo di strepitoso balotellismo militante (SHUT UP – eccedere alla fine dei tempi) qui su Futbologia, scrive: “Siamo un paese fascista. Essenzialmente fascista. Fascista e razzista”. Ma il razzismo, becero o “benpensante”, violento o “educativo”, sempre più scatenato contro Balotelli chiama davvero con urgenza una riflessione più generale su nostri grandi media e il nostro spirito pubblico.

14 thoughts on “Balotelli, LeBron e gli stereotipi razzisti della Gazzetta

  1. alessandro

    a proposito di razzismo benpensante o educativo, ieri ho sentito in diretta i commenti di Dossena durante il post conferenza stampa della nazionale, alla quale aveva partecipato pure Balotelli.

    Li ho segnati e li riporto virgolettati, nonostante vi possa essere qualche minima differenza con le dichiarazioni

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  2. alessandro

    ieri, dopo la conferenza stampa a cui ha partecipato anche Balotelli, ho assistito in diretta alla successiva discussione fra giornalisti e commentatori.
    A proposito di razzismo benpensante ed educativo, riporto le affermazioni di Beppe Dossena che ho annotato in diretta. Virgoletto, anche se potrebbero esserci differenze minime (e irrilevanti) rispetto all´originale.

    esordiva misericordioso con un
    “tutto cio che ha di buono verrà fuori”
    per poi precisare
    “io me lo auguro per lui”
    precisando però che
    “l´immagine che ci dà è diversa da quella che dovrebbe” (e qui è partito un vaffanculo che ancora riecheggia, lo ammetto)
    per poi concludere
    “è lui che ci da modo di parlare”

    ah, durante la conferenza stampa, Balotelli in gran spolvero, monumento all’anti-retorica dell’intervista calcistica. Ma già lo saprete.

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  3. johngrady

    Aggiungo un link (da “Giornalettismo”) che riporta le “scuse” del direttore della Gazzetta uscite oggi sul quotidiano. Una delle ultime frasi è questa:
    “Pensare che qualche mente malata abbia voluto insinuare nelle nostre pagine l’equazione King Kong uguale scimmione nero, più che offensivo è francamente strumentale e assurdo.”
    Come mi hanno fatto notare ieri, King Kong è evidentemente un coccodrillo albino. Qui il pezzo:
    http://www.giornalettismo.com/archives/382092/la-gazzetta-si-scusa-con-balotelli-per-la-vignetta-razzista/

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    1. Edoardo Faletti (@edofale)

      Sono abbastanza sconcertato, dalla vignetta e dalle ultime righe delle scuse a metà scritte sulla Gazzetta.
      Innanzitutto denunciare i buu razzisti è un fatto dovuto e sacrosanto che non andrebbe segnalato come un merito. Secondo: a mio parere si tenta, con risultati scadenti, di spostare l’attenzione dal problema: l’equazione King Kong = scimmione nero è pacifica, la contestazione riguarda King Kong = scimmione nero = Balotelli. Non hanno proprio capito o hanno sviato apposta? Terzo: se il giornale fosse davvero di chi legge, gli abbonati dovrebbero chiedere le dimissioni del direttore e del vignettista. Quarto: che significa “di questi tempi e con questi stadi”? Quinto “qualche mente malata” poteva risparmiarselo (quest’ultimo punto ha necessitato di un processo di rielaborazione abbastanza lungo: la prima, la seconda, la terza e la quarta reazione sono state quella di rimpallare l’insulto chiamando in causa amici e parenti del giornalista).

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      1. johngrady

        Il direttore dirà: menti malate sono quelle dei razzisti che utilizzano la vignetta per ciò che non è.
        Il problema sta proprio nella costruzione dell’immagine che questo articolo presuppone. Un mondo di artisti del pennello e direttori illuminati che sono costretti a chiedere scusa per colpa dei beceri che riempiono “questi stadi”.
        Insomma, è tutta sbagliata la replica del direttore ma non voglio infierire.

      2. johngrady

        Era una mia interpretazione di quelle ultime righe 🙂
        In ogni caso, l’essenziale è sempre tenere alto il livello del dibattito. Per ora ci stiamo riuscendo anche qua, dobbiamo continuare. Grazie a te!

  4. Franco

    The best Italian player is being represented as a monkey! Shame on you. You should fire the person who allowed this demeaning cartoon!

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