[di Francesco Spé, il nostro inviato in terra basca.]
Mancano pochi istanti all’atteso fischio d’inizio. All’improvviso le immagini dei giocatori della Spagna disposti in fila in mezzo al campo diventano mute. L’istrionico barista, reo dell’accaduto, si avvicina convinto allo stereo dietro il bancone. Matteo prova a trovare una spiegazione: «ci fa ascoltare la partita col commento della radio, vedrai».
L’ipotesi mi convince: i telecronisti di Tele 5 (Gruppo Mediaset) non sono un granché (basura, secondo Carlos Boyero de El Pais), e pure io facevo lo stesso spegnendo Pizzul per ascoltare il Mondiale del 2002 su Radio Rai 2 con i Gialappi (che all’epoca facevano ancora ridere) e boicottando l’impresentabile Marco Civoli a favore di Riccardo Cucchi (Radio Rai 1) durante il Mondiale 2006.
Ma ci bastano pochi secondi per scoprire che le intenzioni del barista sono ben altre. Niente radio, bensì un traccia su cd: Eusko Abendaren Ereserkia, ovvero “l’inno della patria basca”! Continue reading