Sforbiciate di Fabrizio Gabrielli

Cos’è una sforbiciata?

Prima di tutto è un gesto tecnico e atletico del gioco del calcio. È un colpo aereo durante il quale il giocatore colpisce la palla incrociando le gambe (come, appunto, si incrociano le lame di una forbice) con il corpo parallelo al terreno. Spesso la sforbiciata viene a torto confusa con la rovesciata, ma si tratta di due concetti e gesti infine distinti.

La rovesciata è un salto nel buio, un esercizio di coordinazione privo di coordinate e affidato al caso: sia perché la porta resta alle spalle del giocatore che deve quindi affidarsi a un calcolo approssimativo e, oltre questo, al caso e al destino, sia perché nella maggior parte dei casi la rovesciata nasce da un rimpallo che fa schizzare il pallone verso l’alto posizionandolo in modo da favorire il colpo (giustamente ricordata ancora oggi la rovesciata di Mauro Bressan in Fiorentina-Barcellona, Coppa UEFA 1999).

Al contrario, la sforbiciata, pur restando un gesto istintivo, è un esercizio calcolatissimo di coordinazione. Di solito il calciatore riceve una palla tesa da una delle fasce laterali e ha il tempo per valutare la traiettoria del pallone in relazione alla posizione della porta, che resta sempre visibile (alla rovesciata di Bressan contrapporremo quindi la sforbiciata del sampdoriano Fabio Quagliarella contro la Reggina nel 2006). Il gesto atletico è più ragionato e preciso. Se nella rovesciata si chiudono gli occhi e ci si butta sperando che la palla s’insacchi nella rete, durante una sforbiciata gli occhi restano aperti, lo sguardo è fisso sull’obiettivo.

La rovesciata è trascendente. La sforbiciata è immanente.
Questo per filosofeggiare.

Ma la sforbiciata è anche quel colpo di forbice che ritaglia, separa e divide qualcosa. È un gesto infantile e artistico allo stesso tempo. Infantile perché ha il fascino materiale della casualità: quello per cui si tagliuzzano i giornali solo per godere del sottile piacere di ascoltare il rumore delle lame che si incontrano e scivolano l’una sull’altra. Artistico perché la selezione e il ritaglio sono momenti essenziali della pratica artistica. Si toglie il superfluo, si elimina il rumore di fondo, per far emergere ciò che realmente conta, ciò che importa davvero.

Illustrazione di Maximiliano Chimuris per Sforbiciate

E SforbiciateStorie di pallone, ma anche no è un libro di Fabrizio Gabrielli edito da Piano B, casa editrice di Prato, nel 2011. Si può  parlare e soprattutto di scrivere di calcio in moltissimi modi diversi: c’è chi ne racconta il marcio, chi l’epica, chi la mistica, chi ancora usa il calcio come pretesto per parlare d’altro (del tempo, di fotografia ecc.).

Gabrielli del calcio racconta gli interstizi, quei ritagli di vita che spariscono tra i calci, ché alla fine è quello che conta di più, i calci, nel calcio. C’è un calciatore al centro di ognuna delle storie raccontate in Sforbiciate, ma lo sguardo non è mai fisso su di lui come un riflettore. Al contrario, intorno al calciatore Gabrielli si muove con la stessa imprevedibilità di una, della, Pulce: scarta, divaga, si allarga e converge, esegue finte e doppi passi. È così che prendono forma i racconti raccolti in questo libro, storie di coraggio o di follia, storie tristi e, a volte, magiche in cui il calcio accompagna la narrazione nei suoi percorsi alla scoperta degli uomini che stanno sotto quelle casacche colorate che punteggiano il rettangolo verde, di domenica in domenica (e in tempi recenti pure di lunedì, mercoledì, giovedì o venerdì).

E, alla fine della fiera, poco importa se quando hai cercato su Youtube non lo hai trovato, quel gol fantastico di cui hai letto nel libro, o se nella rosa del Perù del 1974 quel giocatore dal nome impronunciabile proprio non si trova. Qui l’unica realtà che conta è quello spazio che si apre tra la prima e la quarta di copertina, lo spazio del reale che solo la letteratura può regalare, al di fuori di quello si può solo calciare. Mica fare altro. Calciare. E nulla più.

Sforbiciate
Autore: Fabrizio Gabrielli (sito dell’autore)
Pagine: 176 con 15 illustrazioni di Maximiliano Chimuris e un racconto di Davide Enia
Edizioni: Piano B
ISBN: 8896665418  ISBN-13: 9788896665411
Pagine: 176
su aNobii: Sforbiciate

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