Tag Archives: Italia

Libro e moschetto, calcio e fischietto

[Riceviamo e pubblichiamo gli appunti che seguono da Gabriele Venditti, direttore della Biblioteca Michele Romano di Isernia.]

«Italia piccola e triste, carica di monumenti in redingote, nella cui capitale il gioco del calcio, italianissimo, dovevano essere i primi a giocarlo, con gran fuga di bambinaie e contravvenzioni di guardie municipali, i seminaristi inglesi, nei prati di Villa Borghese» (O. Vergani, 1928)

Manifesto Italia - Campionati Mondiali di Calcio 1934Quando Vergani nella prefazione di Vita al Sole di De Marchi ci consegna il bozzetto di una Villa Borghese messa a soqquadro dalle tonache svolazzanti di albionici chierici albini che inseguono la palla come in una fotografia di Giacomelli, ci sta in realtà traviando l’immaginario consegnandoci una fotografia di primo Novecento, giacché alla fine degli anni Venti l’italianissimo, e quindi fascistissimo, gioco del calcio non è più bizzarro passatempo per seminaristi inglesi, quanto passione matura e popolare, che si gioca negli stadi e si legge sui giornali. Continue reading

L’Europeo visto da lontano
ariPIGS | (semi)finals

foto di Portogallo, Italia, Spagna and Germania

Portogallo, Italia, Spagna e Germania

AriPIGS

Vergogna.  Ladri. Schifosi. Truffatori. Sempre le solite merde. Insomma, cazzo, basta. Invece di prendercela sempre con le fottute Falkland, iniziamo a cannoneggiare Pantelleria e Marettimo, perdio! Rottinculi!!

Gli inglesi erano furiosi, come i titoli, solo una parte, della stampa britannica, ben riportavano. Avevano ragione da vendere. Era davvero uno scandalo enorme. Tutti avevano visto. Tutti lo sapevano.

Alla morra cinese il cucchiaio era proibito.

Come era stato possibile un simile sfregio? Vergogna.
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L’Europeo visto da lontano
Italia-Inghilterra

[Per l’ultima dei quarti, una nuova cronaca anticipata di Luca aka Wu Ming 3]

foto di Terry, Hart, Milner mentre raggiungono lo stadio

Terry, Hart, Milner mentre raggiungono lo stadio

Italia-Inghilterra

La grossa novità nel campo inglese era che allo stadio avrebbero portato la Thatcher. Dentro un sarcofago di vetro, stile Lenin, ma più vivace perché lei l’avevano messa in poltrona e ogni tanto tirava pure delle borsettate verso i  bodyguard, che però colpivano le pareti della teca. Pare che l’ideona fosse stata di Cameron e Boris Johnson, per dare allegria e stimoli alla squadra. Il saggio Roy aveva gradito un bel po’, e interrogato dai giornalisti italiani con il suo inconfondibile accento, in impermeabile e pipa, aveva commentato: – Una cazzata davvero graziosa. – Continue reading

Eurovisioni – In sostituzione di film cecoslovacco (ma con sottotitoli in tedesco)

[Dedicato a tutti coloro che si perderanno Italia vs Inghilterra perchè costretti a vedere un film al cinema. Ricordate: Fútbologia lotta al vostro fianco perchè non si ripetano simili soprusi]

Il ricordo si ricompone lentamente per frammenti sonori. La voce dell’annunciatrice, il saluto del telecronista. La nostra marcetta ammiccante e la loro avvolgente solennità. Il fischio dell’arbitro e l’inizio arrembante, come non avresti mai immaginato di vederne in tutta la tua vita. Se loro erano i leoni, noi quella sera sembravamo tigri. Ricerchi i fotogrammi nella tua memoria, ma non li ritrovi. Bagliori sommersi dal buio di una città fantasma. Pensi alla formazione e la ricomponi a tratti, a fatica. Con l’aiuto di una frequenza disturbata. La più bella partita mai giocata tra Italia e Inghilterra tu proprio non te la ricordi. Eppure dovevi vederla. Ma al suo posto è cominciato quel film. Continue reading

SHUT UP – eccedere alla fine dei tempi

[Riceviamo e pubblichiamo – da UiP47]

Kali

Premessa: Ho sempre amato Balotelli, dal primo momento in cui lo vidi. Vidi in lui qualcosa di diverso, qualcosa che spiccava, che eccedeva. Il suo modo di sorridere e di ridere, i suoi occhi in quel momento, qualcosa che ti fa dire: non è “come tutti gli altri”. È “diverso”. Purtroppo moltissimi altri hanno creduto di vedere questa diversità  altrove, e non sta altrettanto simpatico a moltissima gente. Anche a moltissima gente che mai farebbe un discorso razzista. Ho scritto quanto segue a mo’ di preghiera a Balotelli, dopo la seconda partita dell’Italia agli europei, non per una sua pubblicazione. Dopo la triste scena di ieri sera, cioè dopo lo schifo della telecronaca italiana RAI, che tifava palesemente contro un giocatore della stessa Italia, e dopo che Repubblica titola questo pezzo “Balotelli, le smorfie e poi il sorriso” invece di “Balotelli censurato ancora dai compagni bigotti”, ma soprattutto dopo che la prima parte della mia preghiera è stata così splendidamente esaudita, ne propongo la lettura, ma resto dubbioso sulla sua pubblicazione.

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L’Europeo visto da lontano
Italia-EIRE

[Settima puntata delle cronache anticipate di Luca aka Wu Ming 3]

PIIGS

PIIGS

Italia – Eire

Italia arrosto!

Distrutti dal caldo. Dal biscotto. Dai PIIGS (maiali), che d’estate fanno male. Non faremo la fine della Grecia (no no no). Ok. Ma che cazzo di fine faremo? E poi, la Grecia. Che cazzo di fine ha fatto?

In tutta Europa si ballava il sirtaki. Non per celebrare le memorabili imprese di Mr. Kivemmuortos e del suo wunderteam OccupyAreadiRigore. No. I frizzi, i trenini, le vuvuzelas (merda!), i cotillons e lo schiaffo del soldato, lo zucchero filato e il calcio in culo, erano il tripudio dovuto al responsabile trionfo elettorale della Banda Bassotti.

L’Europa, l’euro, il mondo intero e la galassia erano salvi. Merda, l’avevamo scampata bella. Salvi.
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Eurovisioni – Defensivism: a love story

18 giugno 2002. Daejeon, Corea del Sud.
Lo sciamano albino raccoglie da terra la sua boccetta di vetro per liberare gli spiriti che un tempo vi ha imprigionato. Il liquido trasparente si sparge intorno ad alcuni suoi uomini, senza neppure sfiorarli. In un mondo al negativo finirebbe deriso su maxi-schermi a latitudini esotiche per quella sua ridicola e pittoresca superstizione: la macchiettistica rappresentazione di un primitivo irrazionale, timorato degli dei. Ma in quegli istanti passa quasi inosservato, diluito nei dintorni dell’evento. Continue reading

L’Europeo visto da lontano
Italia-Croazia

[Sesta puntata delle cronache anticipate di Luca aka Wu Ming 3]

foto della Selezione Azzurri Piano B

L'intrepido squadrone azzurro del Piano B - Zoff, Lucarelli, Sollier, Vendrame, Fiom

Italia-Croazia

Italia sotto attacco. Della Croazia. Dell’Austria. Dei froci. Dello spread. Erano cazzi, in tutti i sensi.

Era scattato il piano d’emergenza, non si poteva più scherzare, con gli ustascia alle porte e gli ufficiali giudiziari alle Borse. Il nemico spuntava da tutte le parti, e faceva fuoco.

Un primo obiettivo era stato raggiunto: SuperMario aveva ottenuto i domiciliari su cauzione. Si parlava di un camper imbottito di euro, rubli, copechi, fucili e pistole, e qui le solite malelingue avevano fatto illazioni prive di fondamento su strane triangolazioni tra un famigerato procuratore, un celeberrimo campione svedese, un bel po’ di mafie, varie federazioni e un Presidente. Gossip. Porcherie che non meritano approfondimenti. Continue reading

Eurovisioni – Italian History X

Comincia tutto con una monetina.

A Napoli è la sera del 5 giugno 1968. Un arbitro tedesco dal nome impronunciabile si è appena infilato nel tunnel degli spogliatoi dello stadio San Paolo. Alla sua destra il capitano sovietico, profilo minaccioso e un nome che pare fargli il verso; dall’altro lato quello italiano, sguardo fiero da eterno ragazzo sognante. Quando i tre riemergeranno da quel tunnel i settantamila tifosi assiepati sugli spalti capiranno al volo chi, tra Unione Sovietica e Italia, si giocherà a Roma il titolo di campione d’Europa contro la Yugoslavia, dopo soli tre giorni. Testa o croce. Esistere o svanire. Basta attendere soltanto qualche minuto.¹ Continue reading