Monthly Archives: January 2014

Hooligan e droghe: come gli acidi e MDMA hanno interrotto la violenza in Inghilterra

Riceviamo e pubblichiamo.
Dalla redazione di Trappola del Fuorigioco abbiamo ricevuto il seguente articolo, in cui si racconta della relazione tra sottoculture musicali, consumo di stupefacenti e movimento hooligan in Inghilterra dagli anni ’60 ai primi ’90. Oltre a una breve storia del tifo organizzato inglese, vi è riportata la tesi del ricercatore Mark Gilman secondo cui questo intreccio abbia contribuito a interrompere il ciclo di violenze che ha connotato il movimento durante gli anni ’80.

Scena dal film “The Firm”, 2009

Scena dal film “The Firm”, 2009

di Redazione Trappola del Fuorigioco

Il rapporto tra calcio e droghe in Inghilterra appartiene, da sempre, allo schema di relazioni più complicate tra culture (e sotto-culture) giovanili e droghe. I campi di calcio della nazione inglese, infatti, rappresentano uno spaccato molto preciso delle sottoculture giovanili da almeno 40 anni.

Per molto tempo il consumo di droghe non è stato direttamente collegato al movimento hooligan. I due mondi sono venuti a contatto, secondo il ricercatore universitario Mark Gilman, soltanto verso la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ’90. Tutto d’un tratto le droghe e i rave party sono diventati popolari nella cultura calcistica; l’esplosione del fenomeno ‘Madchester’ e la diffusione della ‘acid house’ hanno sancito la definitiva unione tra hooligan e sostanze stupefacenti. Per comprendere come sia accaduto, conviene dare un’occhiata alla storia del movimento hooligan che, come Gilman spiega nel suo rapporto Football and drugs: two worlds clash, è stato portato avanti principalmente dalla classe operaia almeno fino alla fine degli anni ottanta.

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Robin Hood meets Garibaldi

[Riceviamo e pubblichiamo. Roger Bromley, professore emerito della Nottingham University, che già aveva scritto per noi il meraviglioso Back home. Time, Memory and Football, ci ha inviato questo articolo sulla storia del Nottingham Forest FC e sui suoi legami con la figura di Giuseppe Garibaldi]

Nottingham Forest first team in 1884.  Back Row - T. Danks, C.J. Caborn, S.W. Widdowson, T. Lindley.  Middle Row - H. Billyeald, T. Hancock, F. Fox, A. Ward.  Front Row - S. Norman, J.E. Leighton, F.W. Beardsley, G. Unwin.  Photo courtesy of Nottinghamshire County Library Service

Nottingham Forest first team in 1884. Back Row – T. Danks, C.J. Caborn, S.W. Widdowson, T. Lindley. Middle Row – H. Billyeald, T. Hancock, F. Fox, A. Ward. Front Row – S. Norman, J.E. Leighton, F.W. Beardsley, G. Unwin.
Photo courtesy of Nottinghamshire County Library Service

di Roger Bromley

Ho vissuto a Nottingham per circa venti anni e durante questo periodo ho tifato Nottingham Forest. A volte, dopo prestazioni scarse della squadra, mi capitava di sentire i tifosi lasciare il campo borbottando «they’re not fit to wear the Garibaldi» [«non sono adatti a indossare la Garibaldi», NdT]. Questa frase ha continuato a intrigarmi per anni e, di recente, ho iniziato a cercare le origini della locuzione “the Garibaldi”. Che le maglie della squadra siano rosse costituisce un ovvio collegamento, ma mi chiedevo se fosse qualcosa di più che una semplice coincidenza. Le mie ricerche mi hanno portato indietro al 1865, anno in cui è stato fondato il Forest Football Club.

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